Mediterranea vive del legame tra chi è in mare e chi da terra la sostiene e il nostro equipaggio si nutre di determinazione, umanità e creatività, principi che hanno portato singoli e organizzazioni a lavorare per la nascita del coordinamento Mediterranea Saving Humans Empolese Valdelsa. Una “piattaforma” di connessione sociale tra realtà esistenti sul territorio e singoli che vogliono impegnarsi per portare avanti una battaglia umana e culturale. 

Con questo movimento e in questo movimento lavoriamo per esprimere la causa di Mediterranea per illuminare le città della luce dell’umanità.

Non per eroismo, non per narcisismo, ma per restare insieme dalla parte buona della vita. 

Qui potrai conoscere storie preziose di persone che hanno voluto condividere con noi la loro esperienza. Ti piacerebbe inviare a qualcuno di loro un messaggio? Leggi qui sotto come fare!

 

 Manda un messaggio attraverso una cartolina!

PEM Cards è un'applicazione per smartphone, disponibile in qualsiasi parte del mondo, che permette all'utente di caricare una propria foto, personalizzare il messaggio e lasciare che PEM Cards faccia tutto il resto: trasformare lo scatto in una cartolina, un ricordo permanente.

La foto viene stampata ed inviata in formato cartolina al destinatario che riceve un ricordo indelebile e fisico.

Invia una cartolina all'indirizzo Via Magolo 29 Empoli, 50053 (FI) e aiuti a finanziare Mediterranea Saving Humans perché parte del costo del francobollo sarà direttamente destinato al progetto. Scaricare e usare la app è semplicissimo!

Clicca qui!

Le nostre storie


Abdullahi Ahmed, fuggito dalla Somalia in guerra dieci anni fa, oggi cittadino italiano e ideatore del Festival dell’Europa solidale e del Mediterraneo.

“L’integrazione è possibile e la mia vita lo dimostra” sottolinea questo giovane di 29 anni, parlando di una vita nuova dopo la traversata del deserto del Sudan, del Ciad, della Libia e dell’Egitto, lo sbarco a Lampedusa e l’arrivo a Settimo Torinese.

È in questo Comune che Ahmed, ottenuto lo status di rifugiato e poi la cittadinanza italiana, ha posto le basi del Festival, giunto ormai alla quinta edizione.


Rose Lokonyen dopo essere fuggita dalla guerra in Sud Sudan quando aveva 10 anni. Poi, durante una gara nel campo per rifugiati dove vive, nel nord del Kenya, un insegnante ha suggerito che provasse a correre una 10 km.

Da quel momento, Rose si è trasferita in un campo dove fosse possibile allenarsi vicino a Nairobi, capitale del Kenya, e qui si sta preparando a correre la gara degli 800 metri alle Olimpiadi.


Emtithal " Emi " Mahmoud è una poetessa e attivista che ha vinto il campionato Individuale di Poesia del mondo nel 2015 . Nel 2018 è diventata Ambasciatrice di buona volontà dell'UNHCR . Mahmoud è nata nel Darfur, in Sudan, e si è trasferita con la sua famiglia, nello Yemen quando era bambina. Si è poi trasferita negli Stati Uniti nel 1998. Quando aveva sette anni è tornata in Sudan, dove i suoi genitori hanno preso parte a una protesta dopo che il governo ha smesso di pagare gli insegnanti. Lei e gli amici si nascosero sotto il letto con paura. Dice che l'esperienza le ha impressionato il valore dell'educazione. Mahmoud ha frequentato la Julia R. Masterman High School di Filadelfia e ha vinto la borsa di studio di Leonore Annenberg , un premio che copre tutti i costi per quattro anni in qualsiasi college degli Stati Uniti.

Ha studiato all'Università di Yale nella facoltà di Antropologia e Biologia Molecolare. Si è laureata nel 2016.


Mohamed Keita è nato in Costa d’Avorio nel 1993. A 14 anni ho dovuto lasciare il mio Paese nel pieno della guerra civile e iniziare, da solo, un lunghissimo viaggio attraverso la Guinea, il Mali, l’Algeria, il Sahara, la Libia e Malta per arrivare in Italia nel 2010, a 17 anni. Grazie alla frequentazione del centro diurno per minori Civico Zero di Roma, ho scoperto una innata vocazione come fotografo e così ho iniziato la mia carriera artistica.

Vivo e lavoro a Roma. Nel 2017 ho aperto un laboratorio fotografico per bambini di strada in Mali e, da alcuni anni, segue i ragazzi del centro Civico Zero.


Tareke Brahne ha 32 anni ed è originario dell'Eritrea, attuale presidente del Comitato 3 ottobre. E' arrivato in Italia e ha inizialmente lavorato nei campi e poi nella mediazione culturale e linguistica proprio nei punti di sbarco dei migranti. E' un rifugiato politico, scappato dalla coscrizione obbligatoria nella sua terra di origine. Ha da poco acquisito la cittadinanza italiana ed l'attuale presidente del Comitato 3 ottobre, un'organizzazione senza scopi di lucro che ha l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi dell'integrazione e dell'accoglienza attraverso il dialogo con cittadini studenti e istituzioni.